I markers tumorali – o marcatori tumorali– sono antigeni prodotti da cellule neoplastiche che possono essere liberati nel flusso sanguigno e possono essere rilevati tramite un semplice prelievo di sangue.
Si tratta di frequente di molecole che possono essere prodotte anche dalle cellule non tumorali in assenza di malattia. Le cellule cancerose, tuttavia, moltiplicandosi in genere più velocemente, possono rilasciarne nel sangue quantità maggiori rispetto alla norma.
I markers tumorali possono aiutare nella diagnosi di vari tumori ma sono utili soprattutto a determinare la risposta alla terapia o la recidiva della malattia dopo intervento chirurgico. Sono un valido strumento per monitorare l’evoluzione della patologia nel tempo.
Malgrado la maggior parte dei tumori rilasci macromolecole individuabili nella circolazione, nessun marker tumorale ha tutti i requisiti caratteristici per fornire sufficiente specificità o sensibilità da essere usato in programmi di screening di massa dei tumori, soprattutto in assenza di disturbi che facciano sospettare la malattia
Quali sono i principali markers tumorali?
Esistono diversi tipi di markers tumorali. Quelli più frequentemente utilizzati comprendono:
-Il PSA: si tratta dell’antigene prostatico specifico, una proteina prodotta dalle cellule della prostata e che può essere rilevata a basse concentrazioni anche nel siero di uomini sani. Si riscontrano valori elevati in oltre il 90% di pazienti con tumore della prostata, tuttavia non è specifico per neoplasia in quanto può risultare elevato anche in caso di altre patologie della prostata.
-Il CEA, o antigene carcinoembrionario, è spesso utilizzato per monitorare il rischio di recidiva nei casi di carcinoma del colon-retto. I valori possono risultare elevati anche in caso di altri tumori (carcinoma del pancreas, carcinoma della mammella, carcinoma dell’ovaio, carcinoma gastrico, carcinoma polmonare e tumore midollare della tiroide) e nei forti fumatori.
-Il CA-19.9, è un marcatore sensibile per il carcinoma del pancreas.
-Il CA 125 è utilizzato per la diagnosi e il monitoraggio del carcinoma ovarico, risulta elevato anche in presenza di processi infiammatori addominali.
-L’AFP, o alfa-fetoproteina, è un marker utile per valutare la prognosi di pazienti affetti da carcinomi epatocellulari e da alcune tipologie di carcinomi del testicolo e dell’ovaio.
Per concludere, il dosaggio dei marcatori tumorali è un esame che richiede un semplice prelievo di sangue. Si tratta di esami richiesti in pazienti che hanno già una diagnosi di tumore o in persone in cui altri esami abbiano posto un forte sospetto di tumore, inoltre sono un valido aiuto per monitorare la risposta alla terapia e il follow up oncologico.
Sono esami che devono essere richiesti esclusivamente dal medico che sarà in grado di interpretarli nella maniera corretta.
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